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L’Hotel Butterfly anima l’estate romana con cucina orientale, cocktail d’autore e musica

25.07.2022

Non c’è limite all’immaginazione. Ma quando il sogno diventa realtà tangibile, la vita assume un profumo ancora più magico. Lo sanno bene Giancarlo BattafaranoDaniele QuattriniEdoardo Caracciolo e Vittorio Paladino creatori e patron di Hotel Butterfly (e del bistrot francese Madeleine, in via Monte Santo), un luogo incantato ai limiti dell’onirico che sorge negli spazi verdeggianti di Monte Mario e del Foro Italico. Ormai alla sesta stagione, fino all’8 ottobre, le serate estive capitoline saranno all’insegna della sonorità d’avanguardia, con un programma sapientemente orchestrato dalle crew di Goa Ultrabeat, Touch The Wood, Nozoo, Rebel Rebel, Animae, Electronic Garden, Samosa Funk, Il Buio Oltre e dalla crew di Marco Moreggia. La mixology, da sempre centrale nella vision del Butterfly, così come la cucina, avranno come filo conduttore l’incontro di culture, tra i sapori speziati dell’Oriente e gli ingredienti d’eccellenza dei paesi del Mediterraneo. Il viaggio attraverso il Giappone e il sud-est asiatico sarà condotto dalle sapienti mani di Koji Nakai, chef giapponese originario di Kobe e patron del ristorante Nakai a Roma, e da Roberto Salvati, proprietario di Tanuki Izakaya, la prima trattoria tipica giapponese di Roma: insieme hanno donato una nuova e raffinatissima anima gastronomica.

Lo spazio è stato rinnovato, disegnato e progettato dal designer Matteo Parenti sotto la supervisione del Patron Giancarlo Battafarano per regalare sempre nuove suggestioni, come se ci si trovasse all’interno della scenografia di un film, che si riproduce in tempo reale davanti agli occhi dello spettatore.

Superata la porta d’ingresso, gli ospiti si ritroveranno nel Garden, decorato con fiori di pesco e rimandi alle suggestioni dei paesi del Sol Levante, il cui design strizza l’occhio allo stile dei primi del ‘900, con oggetti in ferro battuto che rievocano il carattere onirico del locale. Ospitando il bar – dove agiscono i mixologist più innovativi della capitale, creando un continuum tra musica e distillati – e il ristorante, il giardino è il principale luogo di incontro. Entrambe le strutture mutuano l’architettura del movimento moderno dei primi del 900, in particolare quella nordeuropea di Walter Gropius, uno dei fondatori della corrente artistica Bauhaus, quella di Josef Hoffman, e quella ceco-cubista di Josef Gočár, con volumi squisitamente geometrici e minimali. Due scalinate in ferro battuto, che attraversano un portale a forma di occhi, conducono poi in un altro ambiente, ex vivaio da anni abbandonato e recentemente bonificato proprio da Battafarano, nascosto alla vista da alte siepi verdeggianti. Si tratta del Bosco Parallelo, un multiverso dove il tempo si muove al ritmo della musica più sensoriale e sotto la luce di una luna più discreta. Un luogo onirico in cui si viene proiettati in un’altra dimensione, quasi futuristica, dove giochi di luci e ombre, suoni immersivi e specchi creano un continuum spazio temporale. Mostre, performance artistiche e musicali trovano qui il loro spazio ideale, lontano dal caos cittadino, tra palme rigogliose e piante di agave. Protagonista del mixology bar del Bosco è proprio l’agave con un’esclusiva selezione di tequila e mezcal dai sapori intensi e torbati del brand Casamigos noto per la qualità di agave raccolta a mano coltivata nel terreno argilloso delle Highlands di Jalisco, in Messico.

Ancora una volta, ad animare le serate di Hotel Butterfly con performance artistiche coinvolgenti e affascinanti sarà la Compagnia della Farfalla. Un gruppo di attori professionisti darà vita a personaggi bizzarri, rievocando dimensioni e suggestioni fantastiche attraverso pièce di teatro d’atmosfera, sapiente gestualità e abiti evocativi. Non manca anche quest’anno uno spazio dedicato al cinema d’autore con la proiezione, ogni sera, dei più grandi classici del cinema muto.

La proposta gastronomica

Musica, cinema e teatro, dunque, saranno i protagonisti dell’estate dell’Hotel Butterfly, insieme a una sapiente proposta mixology e alla cucina d’eccellenza tinta, per questa edizione, di sapori, colori e profumi esotici e lontani. Un viaggio verso Oriente, quindi, condotto dalle sapienti mani di Koji Nakai, chef giapponese originario di Kobe e patron del ristorante Nakai a Roma, che ha curato l’intero menu di Hotel Butterfly insieme a Roberto Salvati, proprietario di Tanuki Izakaya, la prima trattoria tipica giapponese di Roma. I piatti proposti hanno quindi una forte impronta nipponica e asiatica ma con un’importante contaminazione mediterranea che abbraccia, oltre alle coste dell’Italia, anche quelle della Grecia e della Turchia.

Si parte da una selezione di Gyoza (tipici ravioli ripieni di gamberi, maiale o verdure) e Takoyaki, le famose polpette di polpo con katsuboshi. Spazio anche alle cruditè come i carpacci e le tartare o la Ceviche Japanese Style con ricciola, pomodorini, avocado, wakame, suggo di yuzu e shiso. Non può mancare poi la tempura come l’Unagi Tempura di anguilla, o le insalate (con salmone o vegetariane).

Tre i piatti cotti presenti in menu: Chicken Teriyaki, spiedini di pollo laccati con salsa teriyaki, salsa allo yogurt e cetrioli, Spicy Salmon, salmone alla piastra con salsa al red curry e latte di cocco accompagnato con riso nero, e Black Cod Saikyo Style, merluzzo nero dell’Alaska Black Code marinato al miso, con yuzu, sake e mirin. Immancabili i Nigiri di tonno, salmone, gambero, ricciola e capasanta, e gli Hosomaki così come i Roll (anche veg). Tra questi, da non perdere, l’iconico Butterfly, un roll con tonno e avocado in crosta di mandorle e top di tartare di tonno piccante. Ai piatti è possibile abbinare calici di vino o drink esclusivi, realizzati sempre con la consulenza di Koji Nakai, ispirati ai sapori d’Oriente e realizzati con l’utilizzo di sakè, yuzu e liquore alla prugna.

Anche i dolci hanno una forte influenza esotica. In menu infatti non mancano i Mochi, dolcetti di riso glutinoso molto diffusi in Giappone, disponibili in quattro versioni: cioccolato, tè verde, cocco e mango. Spazio anche ai dolci al piatto targati Madeleine, realizzati dalla talentuosa pastry chef Francesca Minnella, come la Tarte yuzu e cocco, la Delizia al tè verde, e Azuky in Love, un cake morbido ai fagioli azuki, geleè di lamponi e lamponi freschi.

Koji Nakai

Nato a Kobe, in Giappone, classe ’84, Noji inizia fin da piccolo a sviluppare una grande passione per la cucina seguendo le orme del nonno, anche lui cuoco. Con il tempo, si specializza in cucina italiana e nel 2008 inizia a viaggiare e lavorare nel Bel Paese. Dopo aver lavorato in diversi ristoranti tra Toscana e Friuli, diventa Chef dell’ambasciatore italiano a Varsavia. La nostalgia per Roma però lo riporta nella Capitale dove, nel 2020, collabora all’inaugurazione del ristorante Tanuki Izakaya di Roberto Salvati. A marzo 2022 inaugura il suo primo ristorante capitolino, Nakai, dove propone la sua cucina giapponese fortemente contaminata di sapori della tradizione mediterranea.

Roberto Salvati

Appassionato di cultura e della cucina giapponese, Salvati dal 2000 importa e distribuisce in Italia alimenti e bevande dal Giappone. Dodici anni fa apre il suo primo ristorante giapponese a Roma, Sakana Sushi. Oggi è patron di una tipica trattoria giapponese, Tanuki Izakaya, che propone piatti tipici della cultura giapponese rivisitati però dallo chef Koji Nakai. Nel suo locale si mangia immersi tra grafiche graffianti e innovative soluzioni di arredo ispirate alla tradizione giapponese. Due le sale a disposizione della clientela: una collettiva, caratterizzata da un bancone bar, una più intima con sedute in nicchia, pannelli scorrevoli e tavoli allungabili.

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