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Il vino passione degli italiani anche in tempo di crisi

07.11.2022

Un’analisi di scenario di Wine Intelligence sul mondo del vino italiano conferma la fiducia e la passione dei consumatori nonostante il periodo di crisi.

Il mercato del vino italiano sta cambiando, se ne parla da tempo e la sua fisionomia sembra essere sempre più delineata, mentre a restare invariate sarebbero la passione e la fiducia dei consumatori, anche in tempo di crisi.

Lo conferma una recente analisi di scenario dell’istituto di ricerca Wine Intelligence secondo cui l’Italia si confermerebbe Paese in cui il livello di coinvolgimento rispetto al tema enoico sarebbe addirittura in crescita.

Il progressivo invecchiamento della popolazione di consumatori vede sempre nei Boomer il segmento che traina i volumi, con gli over 65 a rappresentare la classe responsabile della maggiore movimentazione.

Il consumatore regolare italiano oggi ha un profilo sfaccettato, consuma più volte a settimana, è informato anche grazie ai canali digitali, aumenta la spesa per il vino, continuando ad acquistare on-line e rivolgendosi verso brand sia aziendali che di denominazioni di cui ha fiducia.

Sul fronte della spesa media in tutti i canali di vendita sono i Millennial a fare da ariete, anch’essi sempre più coinvolti ma, insieme alla Generazione Z, più propensi al consumo occasionale e consapevole rispetto a quelli di età superiore ai 55 anni.

I Millennial in particolare rappresentano un target appassionato, animato dal desiderio di conoscere meglio il mondo del vino, considerato un’eccellenza italiana che racchiude in sé storia e cultura. Prestano attenzione alle caratteristiche organolettiche, al legame con il territorio e alla tradizione che il vino rappresenta, e nello scegliere una bottiglia non si lasciano influenzare dall’estetica o dalla notorietà del brand. Sono disposti a spendere di più per avere qualità e rinunciano ad una maggiore frequenza di consumo a differenza della Generazione Z che invece fa ancora difficoltà, per quanto attratta, a far rientrare sistematicamente il vino nel proprio stile di vita e tra i propri interessi.

Sul fronte delle preferenze Wine Intelligence prevede che i volumi di vini fermi rimarranno pressoché invariati, mantenendo una traiettoria relativamente piatta, mentre saranno gli spumanti i veri protagonisti del mercato del vino italiano, con il Prosecco che continua ad essere leader di mercato con il più alto tasso di conversione di acquisto e incidenza di acquisto di tutte le denominazioni.

In termini di “sentiment” i consumatori abituali di vino in Italia si dimostrano ancora sicuri nella gestione delle proprie finanze, al momento non stanno sostituendo i prodotti che acquistano abitualmente anche se i consumi fuori casa hanno subito una contrazione. Ciò nonostante rispetto al 2020 la cifra normalmente spesa in vino è aumentata in modo significativo in tutte le occasioni, sia per i consumi out of home, che per la vendita on-line e tradizionale. Ciò è dovuto in parte alla premiumizzazione, ma anche all’impatto dell’aumento dell’inflazione.

Si configura dunque uno scenario in cui le opportunità sono rappresentate dalla crescente la fiducia dei consumatori nei confronti del vino, dalla premiumizzazione del mercato in tutti i canali e dalla crescita della popolarità degli spumanti con il segmento dei Boomer che traina i volumi, mentre a minacciare gli equilibri spingono la diminuzione del consumo di vino fermo, la pressione dell’inflazione e la reticenza delle generazioni più giovani ad introdurre il consumo di vino nel proprio stile di vita.

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