Dopo oltre due settimane, il livello delle acque si è finalmente abbassato, sia naturalmente sia per il massiccio utilizzo di macchine idrovore, in modo tale da consentire l’ingresso in azienda. La permanenza dell’acqua ha causato danni significativi agli uffici ed agli impianti produttivi ma, come riscontrato dalle analisi ufficiali effettuate dall’Arpae sull’acqua presente in stabilimento nei giorni successivi all’allagamento e confermate anche dalle analisi effettuate dalla stessa Unigrà, non è evidenziata la presenza nell’acqua di sostanze contaminanti come oli vegetali o minerali.
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Unigrà di Conselice: dopo l’alluvione, si guarda alla ripartenza
12.06.2023