Ci sono momenti nella vita delle aziende vitivinicole che rappresentano una sorta di spartiacque rispetto al passato, punti di svolta che sostengono la crescita, nel rispetto della tradizione sì ma con uno slancio verso il futuro che richiede di cambiar pelle e passo.
In Feudi di San Gregorio uno di quelli più significativi si è consumato quando Antonio Capaldo, visionaria guida della realtà enoica irpina prima nel Sud Italia con i suoi 300 ettari di vigneto, 30 milioni di fatturato e un export che copre oltre 50 paesi nel mondo, ha scelto di puntare sulla curiosità come trait d’union tra vino, enoappassionati e mondo della creatività.
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