Categorie
Horeca News
Rational firma il modello di efficienza per la cucina aziendale AXA | Arriva Perrina, l'unica clementina tardiva italiana che matura tra dicembre e gennaio | Varzi e il suo salame DOP: viaggio nel borgo, nella valle e nella tradizione che li unisce | AssoBirra chiede riduzione accise sulla birra nella Legge di Bilancio 2026 | Masardona: i Roccoc artigianali di Natale in una confezione che racconta quattro generazioni | Nicola Mangiacapra, il napoletano che guida i bar del Langham | HorecaTv a Host 2025. Intervista con Gabriele Nanni di REPA Italia | Rimosso il dazio USA del 10% sul caff, nuove opportunit per l'export italiano | Tribuna Campitelli, il nuovo salotto gastronomico nel cuore di Roma | Villa Petriolo primo resort toscano ad adottare la tecnologia BWT Diamond Mineralized Water | Federico Andreini tra i top 25 pastry chef italiani per Gambero Rosso | Gin', il distillato umbro che custodisce memoria e territorio | Tonitto 1939: pronti oltre 3 milioni di investimenti per raddoppiare la produzione | Molino Grassi: novant'anni di impegno sostenibile | Guida Gambero Rosso: Dalmasso ad Avigliana la migliore pasticceria d'Italia 2026 | Francesca Bardelli Nonino premiata agli Italy Ambassador Awards | MARR: ricavi in crescita nei primi nove mesi del 2025 | Campionati SCA Italy: conclusa la tappa Nord, tre i finalisti verso Sigep 2026 | Tre giorni di festa a Bologna! Torna il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI | Glamour, la ricetta del cocktail che racconta Firenze | Peroni accende il dialogo sulla parit di genere rafforzando il progetto BeHer | Fratelli Branca Distillerie festeggia 180 anni con il World Amaro Day | International Coffee Forum: nasce il cocktail ''Napoli Sospesa'' | Giuseppe Cutraro vince il Campionato Mondiale Pizza DOC 2025 | pi forte il mercato o lo champagne? | Fonte Margherita 1845 diventa Official Supplier della Roma 1927 Futsal | De Vivo presenta Christmas Tree Lievitato e Tombola di Cioccolato per il Natale 2025 | ELNS KITCHEN apre a Roncadelle: cucina conviviale con 14 postazioni e calendario eventi | Hungrycircle lancia IRRIPETIBILE! American, l'aperitivo mai uguale | Il Melange viennese diventa panettone al Gran Caff Gambrinus |

Uva da tavola senza semi piacciono in Europa: il progetto di AOP Gruppo Vi.Va.

21.10.2022

L’uva da tavola senza semi di AOP Gruppo Vi.Va. prosegue la sua crescita sui mercati europei e piace sempre di più ai consumatori.

L’Europa produce circa 1,7 milioni di tonnellate di uva da tavola per il consumo fresco e l’Italia detiene la leadership produttiva. L’economia globalizzata ha tuttavia progressivamente diminuito la concentrazione produttiva europea che appena 10 anni fa superava i 2 milioni di tonnellate. Sicilia e Puglia, in Europa rappresentano, da sole, quasi un milione di tonnellate di produzione.

Queste zone, favorevoli alla produzione di uva da tavola, grazie alle condizioni pedoclimatiche ottimali, sono il fiore all’occhiello anche per AOP Gruppo Vi.Va., che conta oltre 60mila quintali di uva con e senza semi, e più di 10mila quintali in biologico prodotta dai soci del gruppo Apofruit, in particolare OP Terra di Bari nelle aree del Basso Tarantino, senza dimenticare la linea premium di Solarelli, venduta sia sfusa, che in cestino. 

Per l’uva da tavola senza semi il Gruppo Apofruit ha una posizione di leadership in Italia con una offerta destinata al mercato nazionale e all’esportazione in Europa”, ha affermato Marcello Guidi, Responsabile commerciale estero di Apofruit, evidenziando una ripresa dell’interesse nei paesi nord europei in questa fase della stagione, dopo un inizio difficile dovuto alla scarsa propensione ai consumi.

Particolarmente interessante, – prosegue Guidi, – la nostra offerta premium Solarelli, con le confezioni mix di due colori di uva. Sia nera e gialla, sia gialla e rossa. Il consumatore privilegia oggi il confezionato e noi proponiamo cestini in rPet , materiale riciclato la cui produzione consente un risparmio del 75% di energia rispetto ad un contenitore in plastica normale non richiedendo l’uso di petrolio e riducendo, al tempo stesso le emissioni di CO2. L’uva mix bicolore Solarelli è molto interessante, oltre che per la GDO anche per i mercati all’ingrosso da cui proviene una discreta richiesta”.

Marcello Guidi, Responsabile commerciale estero di Apofruit,

Nel segmento del biologico, infine, l’uva senza semi ha una marcia in più; lo conferma Paolo Pari di Canova, la società specializzata in biologico del Gruppo Apofruit

Le uve apirene, – ha confermato Pari, – grazie all’ innovazione varietale che ha consentito un innalzamento del livello qualitativo e un allungamento del periodo di commercializzazione, hanno progressivamente allargato il proprio spazio di mercato e oggi stanno interessando anche i canali commerciali tradizionalmente più legati alle uve con i semi. Le uve senza semi proprio per il loro aspetto di ‘innovazione’ sono ormai una referenza importante e qualificante dell’offerta biologica che dopo avere interessato il mercato estero oggi sta conquistando anche il mercato nazionale”.

Nel mondo sono più di diecimila le varietà di uva, differenziate per colore, dimensioni grado zuccherino e utilizzo. Le tipologie di uva da tavola senza semi, oggi in costante crescita pur essendo considerate una recente innovazione, affondano le radici nella storia del secolo scorso.

La prima produzione di uva da tavola senza semi, con le caratteristiche che conosciamo ed apprezziamo oggi si deve ad un viticoltore californiano, William Thomson, che a fine 1800 importò dalla Turchia un vitigno caratterizzato dalla produzione di uva senza semi.

È poi dal 1920 che negli USA prende il via una consistente produzione di questa tipologia di uva che oggi sta letteralmente sostituendo a grandi passi le tipologie con i semi. In botanica, la tipologia di acino ottenuto dalle attuali senza semi si chiama stenospermocarpia ed è una caratteristica botanica di alcune varietà i cui semi, pur presenti, non si sviluppano rimanendo semplici abbozzi nell’acino. Oggi, dopo l’intuizione geniale di William Thomson sono numerosissime le varietà apirene e, anche in Italia stanno sviluppandosi molto velocemente.

L’uva da tavola è irresistibile, non solo per il gusto ma anche perché è un’alleata della salute, è ricca di zuccheri semplici, molto ricca di acqua, l’uva da tavola possiede anche un buon contenuto di fibra e diversi minerali, fra cui primis potassio, calcio e fosforo e, in misura minore, ferro, zinco, rame e sodio, oltre a essere un vero e proprio concentrato vitaminico e ricchissima di flavonoidi, importanti antiossidanti per la salute del corpo.

Secondo una ricerca effettuata dalla facoltà di nutrizione clinica l’UCLA Health Division, l’uva ha dimostrato di essere un cibo efficiente per abbassare il colesterolo rispetto a molti altri alimenti, fornendo sostanze nutritive che nutrono i batteri intestinali, migliorando il microbioma e la salute dell’intestino. Tra i fitonutrienti dell’uva il più importante è risultato essere il resveratrolo, un antiossidante presente nella buccia dell’uva che ha proprietà antinfiammatorie, ottimizzando la funzione degli organi e combattendo lo stress ossidativo, oltre a mantenere vivo e attivo il sistema immunitario.

Tutte le informazioni riguardo l’impiego in cucina, l’apporto nutrizionale e le sue caratteristiche qualitative sono disponibili sul sito del progetto: www.fruvenh.it.

Cerca una città o selezionane una popolare tra quelle elencate
Registrati