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Birra, vino e liquori negli Stati Uniti: come sono andati nel 2022 e cosa possiamo aspettarci per il 2023

09.01.2023

Come si sono comportati birra, vino e liquori nel 2022 e cosa accadrà nel 2023? Gli esperti di NielsenIQ individuano 10 punti chiave per il mercato.


 

L’andamento del beverage alcolico tra cui vini, birra e liquori nel mercato statunitense ha le sue peculiarità e i suoi trend, che si manifesteranno nel 2023, mostrando agli addetti ai lavori la strada da seguire. Gli esperti Nielsen IQ Drew Hummel e Jon Berg hanno condiviso le ultime informazioni in uno speciale webinar sull’industria delle bevande alcoliche, evidenziando i 10 punti chiave che tracciano la mappa per districarsi in questo mondo variegato e ricco, in senso metaforico ma soprattutto letterale.

1 – Quello del Beverage Alcolico è un business da 198 miliardi di dollari

La ricerca di NielsenIQ valuta il mercato totale delle bevande alcoliche per l’anno fino ad agosto 2022 a 198 miliardi di dollari. Si divide dal 55% al ​​45% tra On Premise e Off Premise e rappresenta una forte crescita del 14% rispetto ai 12 mesi precedenti. Il numero dei punti vendita è leggermente aumentato, per un totale di circa 240.000 punti vendita fuori sede e 290.000 sedi in sede.  

2 – I consumatori vogliono esperienze e nuove scoperte

La ricerca sui consumatori di NielsenIQ evidenzia costantemente la voglia dei consumatori di nuove esperienze e scoperte quando bevono fuori casa. Vogliono nuovi sapori e sono sempre più attenti anche a temi come il benessere e la sostenibilità.

Con il sondaggio REACH di CGA che mostra che la metà (50%) dei consumatori statunitensi On Premise cerca nei bar e nei ristoranti bevande diverse da quelle che consumano a casa, è importante comprendere le motivazioni degli avventori.

3 – La quota di Birra importata è in aumento, quella artigianale è in calo

Le vendite di birra hanno totalizzato 89 miliardi di dollari nell’anno fino ad agosto, il 15% in più rispetto ai 12 mesi precedenti. Gli aumenti di prezzo e le promozioni significano che il mercato della birra è sulla buona strada per una buona fine dell’anno. I segmenti che hanno guadagnato quota nell’On Premise includono birre premium importate e nazionali, mentre la birra artigianale ha perso un po’ di spazio.

4 – Gli Hard Seltzer raggiungono un equilibrio

Dopo diversi anni di rapida crescita, quest’anno la quota di vendite On Premise degli hard seltzer è rimasta stabile ed è diminuita nell’Off Premise. Questa è ancora una parte significativa del mercato, ma alcuni bevitori potrebbero ora essere alla ricerca di qualcosa di nuovo. 

5 – Il Ready To Drink è pronto a crescere

Il segmento Ready to Drink (RTD) è ancora relativamente nuovo nell’On Premise: solo il 16% dei consumatori afferma di averne acquistato uno di recente, ma la loro praticità e igiene hanno accelerato l’adozione durante il COVID-19. Una ricerca di IWSR aveva anticipato questo trend già in estate: I nuovi Ready to Drink sempre più premium e in chiave sostenibilità. L’indagine IWSR.

Ma con molti nuovi prodotti in arrivo sul mercato, i fornitori dovranno innovare per guadagnarsi un posto sugli scaffali affollati. Occorre lavorare anche sulle strutture dei prezzi e sull’educazione dei consumatori.

6 – Serve un nuovo slancio per il Vino

La crescita nel segmento del vino è stata molto più lenta della birra, al 6%, e ha perso un punto percentuale delle vendite totali nell’anno fino ad agosto.

Nei bar e nei ristoranti ci sono stati notevoli spostamenti dai bianchi ai rossi, anche se lo Champagne rimane forte per le occasioni celebrative. In Off Premise ci stiamo avvicinando a un punto decisivo, con l’innovazione e l’educazione ora assolutamente necessarie per incoraggiare il processo da parte dei giovani adulti.

7 – Tequila e superalcolici

Parte delle vendite di vino sono state perse a causa degli alcolici, che hanno generato una crescita del 18% nell’ultimo anno. Ultimamente c’è stata una crescita eccezionale nell’On Premise e ben oltre i due terzi (71%) delle vendite di alcolici ora avvengono nei locali. La tequila è stata la protagonista, con una quota che ora è appena al di sotto del whisky, mentre più di due terzi (69%) delle vendite totali di alcolici provengono da marchi premium. Inoltre, la tequila rappresenta quasi un terzo del valore totale degli alcolici On Premise in California.

8 – I Cocktail continuano a fiorire

Il rum è un altro liquore eccezionale, grazie in gran parte alla sua popolarità nel mercato dei cocktail ancora fiorente. BeverageTrak mostra che il punto vendita on premise medio ha generato quest’anno il 17% in più di entrate da cocktail rispetto allo scorso anno e il prezzo medio ha raggiunto i 12 dollari, uno in più rispetto all’anno precedente.

9 – Le pressioni inflazionistiche sono in aumento

Le pressioni inflazionistiche e i crescenti debiti delle famiglie stanno aumentando, sebbene questo incida ancora relativamente poco sul comparto. La ricerca di CGA by NielsenIQ mostra che i consumatori principali rimangono desiderosi di dare la priorità al beverage alcolico fuori casa. I tre quarti dei consumatori affermano che nei prossimi tre mesi spenderanno la stessa cifra o anche di più rispetto agli ultimi tre mesi in bar e ristoranti.

10 – C’è margine nel 2023 per birra “sub-premium”, analcolici e altro

Le occasioni di festa e di indulgenza porteranno molti consumatori ad acquistare beverage fuori casa, soprattutto con una tendenza sempre maggiore alla premiumizzazione. Al contrario però, è possibile che nel 2023 abbia sempre maggiore spazio la birra “sub-premium”, decisamente più economica, proprio a causa della minore disponibilità di spesa di molti consumatori.

Altre aree che mostrano una spinta e margine di crescita per il 2023 includono prodotti analcolici, bevande gassate ed energetiche e in generale prodotti che presentano attributi funzionali (seguendo il trend salutistico, si tratta di bevande addizionate con ingredienti o elementi che puntano al benessere fisico) e nuovi sapori.

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