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A Maria Flora Monini il Premio “Arte: Sostantivo Femminile”

18.04.2023

Maria Flora Monini ha ricevuto il Premio alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dalle mani dello chef Gianfranco Vissani

L’imprenditrice umbra Maria Flora Monini, alla guida insieme al fratello Zefferino dell’omonima impresa olearia e presidente della Fondazione Monini, è stata insignita del riconoscimento di “Signora dell’arte 2023” nell’ambito del Premio “Arte: Sostantivo Femminile”, per “il Suo lavoro di imprenditrice che ha un risvolto sociale molto importante. Non è quindi un premio solo ad una donna “dell’arte” ma ad una donna che ha scelto sempre di stare dalla parte della cultura e delle donne”.

Il riconoscimento, giunto alla quindicesima edizione e promosso da L’Associazione A3M – Amici della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di viale delle Belle Arti 131 in collaborazione con la Galleria Nazionale, si pone l’obiettivo di rendere visibile il lavoro speciale di Donne diventate negli anni un esempio per tutte e viene attribuito a donne che si sono particolarmente distinte nel mondo dell’arte, della scienza, della cultura e dell’imprenditoria.

Il riconoscimento è stato consegnato all’imprenditrice dallo chef, gastronomo e scrittore Gianfranco Vissani, durante una cerimonia ufficiale condotta dalla giornalista Roberta Petronio, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della direttrice della Galleria Nazionale, Cristiana Collu e della Presidente della Associazione Amici dell’Arte Moderna a Valle Giulia, Maddalena Santeroni.

Sono onorata e commossa – ha dichiarato Maria Flora Monini – di entrare a far parte della prestigiosissima famiglia delle “Signore dell’Arte”, che mi vede a fianco di personalità straordinarie, capaci di portare la cultura italiana, in ogni sua sfaccettatura, sempre più in alto. Nel mio, continuerò a lavorare per rendere la nostra azienda sempre più a trazione femminile, ma soprattutto per promuovere il buono e il bello del nostro Paese nel mondo”.

A ricevere il riconoscimento di “Signora dell’arte 2023” anche Cristiana Capotondi, celebre attrice, regista e sceneggiatrice romana,  Bruna Esposito, una tra le artiste più affermate nel panorama internazionale, Elena Ferrante, scrittrice di fama mondiale inserita nel 2016 dal settimanale statunitense “Time” nella lista delle 100 persone più influenti al mondo, Cristina Fogazzi, imprenditrice digitale  conosciuta con lo pseudonimo “L’Estetista Cinica” – amata dal pubblico dei social per aver rivoluzionato il modo di parlare di bellezza alle donne, Antonella Polimeni, medico e Magnifica Rettrice, dal 1° dicembre 2020, dell’Università “La Sapienza” di Roma, prima donna a ricoprire questo ruolo in più di 700 anni di storia dell’ateneo romano, Speranza Scappucci, direttrice d’orchestra e pianista, nonché prima donna italiana a dirigere un’opera al Teatro alla Scala di Milano, Elisabetta Sgarbi, editrice, regista cinematografica e organizzatrice di eventi culturali, uno tra tutti, la celeberrima Milanesiana.

Sono 17 anni – ha dichiarato la direttrice della Galleria Nazionale, Cristiana Collu – che l’Associazione A3M ci sostiene con diverse iniziative. Questa del Premio è una di quelle a cui tengo particolarmente, perché si pone come simbolo culturale di un percorso più ampio volto alla valorizzazione della figura femminile. Sono molto orgogliosa che questo luogo ospiti un premio che mette al centro il ruolo delle donne nella società”.

Come recita il titolo del premio stesso – ha commentato la presidente dell’Associazione A3M Maddalena Santeroni – vogliamo rendere protagonista la parola “Arte” legandola non solo al luogo dove il Premio è nato, ma al significato stesso del termine. Arte come sostantivo femminile etimologicamente legato alla radice sanscrita “arche” che esprime il senso di “andare verso”. L’ arte, quindi, come capacità di agire e produrre, ma anche perseguire una direzione precisa, con determinazione e tenacia. Una formula che, unita alla naturale coesione tra donne, si fa testimonianza di esperienze, seppur diverse per professioni e ruoli, accumunate però dall’emergere “al femminile” in una società dove ancora la parità di genere non è giunta in porto”.

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