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Il Prosecco DOC Rosé registra numeri da capogiro

09.01.2023

Le bollicine rosa italiane mettono d’accordo i consumatori di tutto il mondo: il Prosecco DOC Rosé sta registrando una domanda sempre maggiore e segna il trend del mercato dei vini spumanti.


 

L’eleganza e il profumo floreale sono tra le sue caratteristiche essenziali, inconfondibile è anche il suo perlage fine e persistente, il gusto morbido e rotondo, ben strutturato. Sono queste particolarità a rendere unico il Prosecco DOC Rosé, frutto, oltre alla classica uva a bacca bianca tipica del Prosecco, la Glera, anche di una percentuale di Pinot Nero, vitigno internazionale particolarmente vocato per la spumantizzazione. Sono quattro le tipologie disponibili del Prosecco DOC Rosè, solo nella versione spumante: brut nature, extra brut, brut ed extra dry. La rifermentazione avviene in autoclave secondo il metodo Charmat e rispetta una durata minima di 60 giorni, dopo di cui avverrà l’imbottigliamento.

Un sodalizio di successo tra i due uvaggi, dunque, che vede la sua prima storica annata nel 2020 con una produzione di oltre sedici milioni di bottiglie. Immesso nel mercato verso la fine di uno degli anni più complessi per il commercio, il Prosecco DOC Rosé ha raggiunto lo scorso anno la quota di produzione di oltre 70 milioni di bottiglie, numeri incredibili per un nuovo prodotto da poco immesso nel mercato.

Un fenomeno inarrestabile che sta trainando tutto il settore dei vini rosati italiani, che sono in parte ancora alla ricerca di una propria identità.

Dopo uno studio condotto dal Consorzio Prosecco DOC nel 2018, è risultato chiaro che la percezione del consumatore nei confronti degli spumanti rosati fosse ancora confusa. Da qui il Consorzio ha deciso di uniformare e regolamentare la produzione, garantendo al consumatore uno Spumante Rosé di qualità e di origine certificata, identificandolo con il territorio di produzione e rendendolo riconoscibile.

L’articolo 2 del Disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata dei vini “Prosecco” riporta che: “La tipologia spumante rosé prevede la seguente composizione di varietà di viti: Glera minimo 85%, massimo 90%; Pinot nero vinificato in rosso minimo 10%, massimo 15%. Detta composizione permette di ottenere la colorazione ‘rosé’”.

Se questo trend continua, possiamo azzardare che presto il Prosecco Rosé costituirà circa il 90% dell’intera produzione di rosati italiani”, dicono dal Consorzio di tutela.

Un vero e proprio fenomeno, quello del Prosecco Rosé, che ha attirato le attenzioni di tante star e personaggi famosi, come la cantante pop Kylie Minogue, a tal punto che è stata una delle prime a voler creare il “suo”  Prosecco DOC Rosé in collaborazione con la cantina veneta Zonin.

Un vero e proprio cambio di paradigma, ha fatto sì che da simbolo lifestyle, il Prosecco oggi sia ricercato e apprezzato non solo per la qualità ma anche come ambasciatore di una tradizione ben radicata e portavoce di un territorio ben definito, in Italia e nel panorama internazionale.

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